I laboratori “Erbari vagabondi”, creati dall’architetto di giardini e vivaista Marianna Merisi, era un viaggio tra le misteriose dinamiche della natura e in particolare del mondo vegetale. Le piante vagabonde sono comunemente denominate erbacce, piante selvatiche o infestanti e spesso la loro esistenza è messa in discussione dall’uomo. Il botanico francese Gilles Clement ha scelto per loro l’aggettivo “vagabondo” perché sono dei vegetali che conquistano nuovi territori con facilità, trasportati dal vento, dagli animali, dalle suole delle nostre scarpe. Crescono dove meglio credono sfidando gli spazi che gli esseri umani vorrebbe destinati ad altro. I bambini erano invitati a creare animali terrestri, farfalle, uccelli e grandi distese di papaveri tramite il disegno e la pittura. In questo modo potevano approfittare della vitalità e della libertà con cui la natura si appropria dello spazio che le viene concesso o negato per dare vita a forme di bellezza inaspettata.