Dan Flavin, Untitled, 1997. Permanent installation at Santa Maria in Chiesa Rossa, Milan. Photo: Roberto Marossi

Nel 1996, su invito del Reverendo Giulio Greco, l’artista americano Dan Flavin (New York 1933-1996) ideò un’opera come elemento centrale del restauro e rinnovamento della chiesa parrocchiale progettata da Giovanni Muzio negli anni ’30. Un anno dopo – in occasione della mostra dedicata all’artista – la Fondazione Prada realizzò il progetto postumo di S. Maria Annunciata in Chiesa Rossa, a Milano, con la collaborazione del Dia Center for the Arts di New York e del Dan Flavin Estate.

L’opera site-specific Untitled, in luce verde, blu, rosa, dorata e ultravioletta permea l’intero volume della chiesa e accompagna il visitatore: percorrendo lo spazio dall’ingresso, la successione cromatica del trattamento della navata, del transetto e dell’abside suggerisce la progressione naturale della luce in notte – alba – giorno.

Dan Flavin è conosciuto per i suoi lavori di luce sotto forma di tubi a fluorescenza, spesso posti in relazione ad un contesto architettonico specifico, evidenziandone la struttura, le sue contraddizioni e metamorfosi. Il suo approccio essenziale, il ristretto vocabolario di forma e colore utilizzato, la quasi scientifica ingegnosità della sua scoperta di un’arte della luce hanno imposto l’artista come progenitore e principale esponente del Minimalismo.
Dai primi anni sessanta Dan Flavin intraprende una ricerca sistematica dell’arte in relazione a fonti reali di luce: i moduli base dei suoi lavori sono i tubi al neon fluorescenti di produzione industriale, articolati in combinazioni semplici e simmetriche. In diretto riferimento allo spirito del ready-made, il neon viene assunto come unità base da articolare in composizioni potenzialmente infinite.
Dan Flavin conosceva in maniera approfondita la teologia e la storia dell’arte e aveva nuove prospettive su entrambe le tradizioni. Non è casuale che la carriera di Flavin nell’arte della luce sia cominciata con le “icone” – dipinti quadrati monocromi con attaccati apparecchi per l’illuminazione e lampadine – e sia terminata con un progetto per l’interno di una chiesa, sebbene l’artista non abbia mai consentito alcuna interpretazione simbolica o spirituale del proprio lavoro.

All’interno degli spazi di Chiesa Rossa, dal 2017 Fondazione Prada ha avviato una collaborazione con Threes Productions, organizzando una serie di concerti che sperimentano diverse forme di espressione sonora, tra le quali, i tape loop di William Basinski (2017), l’esecuzione dell’organo della Chiesa da parte di Charlemagne Palestine (2018) e di Ellen Arkbro (2021), l’esecuzione dell’iconica Tabula Rasa di Arvö Part (2019) da parte dei diffusori multicanale Acousmonium, il Dies Irae eseguito da Maria Horn (2022) e da un coro di quattro voci femminili, la performance musicale di di FUJI|||||||||||TA (2023) e Sky flesh di Marta De Pascalis.

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