Il progetto concepito per gli spazi della Fondazione Prada da Nathalie Djurberg (1978, Rättvik, Svezia) – una delle principali artiste svedesi della nuova generazione, fra le più attive sulla scena internazionale – si compone in una serie di modelli di organi del corpo umano che diventano padiglioni dove sono proiettati dei video. Gli ambienti espositivi si trasformano così nell’interno di un corpo umano e i video rappresentano desideri irresistibili e pensieri erotici di tipo compulsivo.
I video consistono in brevi film d’animazione creati con la tecnica dello stop motion e si contraddistinguono per la presenza di figure in plastilina che, muovendosi, creano una narrazione dai toni surreali e spesso grotteschi. Si tratta di storie il cui set è costruito in modo rudimentale ma ingegnoso dall’artista stessa, che mette in scena un gioco di reminescenze sessuali, di richiami al macabro, al violento e al piacere sottile per il crudele e il vagamente depravato. Caratterizzate da un ritmo ossessivo, le opere di Djurberg suscitano sensazioni ambigue di ansia e malessere, inquietudine e disagio; una sensazione rafforzata dalla musica del compositore svedese Hans Berg (1978, Rättvik, Svezia), che accompagna tutti i lavori dell’artista.
Sede della mostra: Fondazione Prada, via Fogazzaro 36, Milano