Desiderando esplorare il tema del sensazionalismo dell’informazione e il ruolo del suono in essa, il breve documento informativo “Wax Recording History – Media Recording History 1870-1900” (2013) presenta i primi “hardware” dei dispositivi di registrazione media, utilizzati in quello che divenne poi uno strumento altamente effimero utilizzato per la drammatizzazione della narrazione. “A.K.A. Serial Killer” (1969) film documentario giapponese diretto da Masao Adachi, è un racconto autoriale antisensazionalistico sul serial killer diciannovenne Norio Nagayama; avviando l’influente ‘teoria del paesaggio’ nella teoria e nella pratica cinematografica giapponese, il film è considerato una pietra miliare del cinema politico.
WAX RECORDING HISTORY – MEDIA RECORDING HISTORY
2013, 2’
Versione originale inglese
Nazione: Stati Uniti
Distribuzione: Edison Tech Center
Un breve resoconto informativo dell’Edison Tech Center sulla storia della registrazione della voce e del suono. La registrazione del suono è iniziata su carta, passando poi su lamina metallica, poi su paraffina e infine su cera: il suono viaggia lungo il corno e fa vibrare un diaframma che, attraverso una serie di dispositivi a molla, si incide nella cera.
RYAKUSHO RENZOKU SHASATSUMA + AKA SERIAL KILLER
86’, 1969
Versione originale giapponese con sottotitoli inglesi
Regia: Masao Adachi
Nazione: Giappone
Distribuzione: Adachi Masao Screening Committee
Tra l’11 ottobre e il 5 novembre del 1968, l’adolescente Nagayama Norio uccise quattro persone in una serie di omicidi in tutto il Giappone con un fucile rubato da una base dell’esercito americano. Adachi Masao ripercorre le orme del giovane con una macchina fotografica in mano. Il risultato è un documentario sperimentale composto esclusivamente da scatti paesaggistici, ognuno dei quali mostra scenari che Nagayama potrebbe aver visto o meno durante la sua educazione e il suo viaggio. Alla ricerca di un’alternativa al sensazionalismo trovato nella rappresentazione mediatica dei serial killer, il voice-over diffuso di Adachi illustra solo i fatti concreti mentre il numero crescente di cartelloni pubblicitari nei paesaggi rivelano lentamente l’egemonia del capitalismo nel Giappone contemporaneo.